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Ad oggi i virus appartenenti alla famiglia dei Coronavirus possono essere contrastati solo mediante procedure di pulizia,disinfezione e sanificazione con detergenti e disinfettanti. Vediamo perchè i sali quaternari risultano essere efficaci contro la proliferazione del Covid 19.
Che differenza c'è tra pulizia, disinfezione e sanificazione?
La parola SANIFICAZIONE deriva dalla parola latina sanitas, che significa "salute".
Agli effetti della legge 25 gennaio 1994, n. 82, le attività di pulizia, di disinfezione e di sanificazione sono così definite:
a) sono attività di pulizia quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati ed aree di pertinenza;
b) sono attività di disinfezione quelle che riguardano il complesso dei procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati e aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni;
c) sono attività di sanificazione quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l'attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l'umidità e la ventilazione ovvero per quanto riguarda l'illuminazione e il rumore."
Quali prodotti possono essere usati per la sanificazione? Come sceglierli?
Non è corretto parlare di buoni o cattivi detergenti o disinfettanti, bensì di detergente o disinfettante «APPROPRIATO». I detergenti e i disinfettanti da utilizzare saranno scelti in funzione di aspetti strettamente logistici (costo, facilità d’uso) e della idoneità al tipo di superficie da trattare e di processo di produzione svolto.
Detergenti
I detergenti sono formulati specificamente per svolgere precise funzioni, come il lavaggio di pavimenti e pareti, l’utilizzo in idropulitrici ad alta pressione e in impianti CIP (Cleaning in place).
Un buon detergente deve essere economico, non tossico, non corrosivo, facile da dosare, non deve impaccarsi né produrre polveri fini, deve rimanere stabile durante lo stoccaggio e deve sciogliersi facilmente e completamente.
La migliore regola pratica per la scelta di un detergente è: “il simile deterge il simile”; il tipo di sporco determina quale detergente risulterà più efficace.
In generale, lo sporco organico è rimosso più efficacemente da detergenti multiuso alcalini; i depositi tenaci di grassi e proteine richiedono un detergente fortemente alcalino; i depositi minerali e altri tipi di sporco non facilmente removibili con detergenti alcalini richiedono l’uso di detergenti acidi.
Disinfettanti
I composti utilizzati per la disinfezione possono essere classificati, anche alla luce della normativa vigente italiana ed europea, nelle seguenti tre categorie.
Disinfettanti: agenti chimici o formulati, applicati in soluzione acquosa a superfici inanimate, in grado di distruggere le forme vegetative dei microrganismi, ma non necessariamente le spore.
Si può utilizzare il termine disinfettante solo per prodotti chimici registrati presso il Ministero della salute come “Presidio medico chirurgico” (PMC n. …).
Biocidi: principi attivi e preparati contenenti uno o più principi attivi, presentati nella forma in cui sono consegnati all’utilizzatore, destinati a distruggere, eliminare, rendere innocuo, impedire l’azione o esercitare altro effetto di controllo su qualsiasi organismo nocivo con mezzi chimici o biologici (Direttiva 98/8/CE).
Sanificanti o sanitizzanti: agenti chimici o formulati, non registrati presso il Ministero della salute, ma contenenti principi attivi di nota efficacia che svolgono azione analoga a quella dei disinfettanti.
Il disinfettante ideale deve avere le seguenti caratteristiche:
- ampio spettro d’azione con uguale efficacia contro forme vegetative batteriche, lieviti e muffe; capacità di distruggere rapidamente i microrganismi;
- buona resistenza ambientale (mantenimento dell’efficacia in presenza di materiale organico, residui di sapone e altri detergenti, acqua dura e variazioni del pH);
- buone proprietà detergenti;
- assenza di tossicità e di azione irritante;
- completa solubilità in acqua;
- assenza o accettabilità dell’odore;
- stabilità (sia concentrato sia diluito);
- facilità di utilizzo;
- facile disponibilità;
- economicità;
- facilità di dosaggio.
Per essere classificato come disinfettante, un prodotto chimico deve superare il Chambers test (Chambers, 1956), secondo il quale i disinfettanti devono distruggere il 99,999% di una popolazione variabile da 75 a 125 milioni di Escherichia coli e Staphylococcus aureus entro 30 secondi dall’applicazione, a una temperatura di 20 °C. Il pH a cui viene applicato il composto può influenzare l’efficacia del disinfettante.
I disinfettanti chimici vengono generalmente suddivisi a seconda del principio attivo.
Fra i composti ampiamente utilizzati per la sanificazione di pavimenti, pareti, arredi e attrezzature troviamo i sali di ammonio quaternario (spesso indicati come QAC, Quaternary ammonium compounds).
Sono agenti bagnanti con proprietà detergenti e tensioattive intrinseche; per questo motivo possono essere applicati mediante schiuma. Gli agenti più comuni sono i tensioattivi cationici, che hanno scarse capacità detergenti ma ottime proprietà germicide. I sali di ammonio quaternario risultano molto efficaci contro L. monocytogenes e riducono la crescita delle muffe.